Consigli per la potatura del giardino

Per mantenere il tuo giardino bello e curato occorre preventivare una serie di interventi periodici volti, dal diserbo alle potature ordinarie

Come realizzare il diserbo

Il primo è senza dubbio il contrasto delle malerbe o erbe infestanti che si possono eliminare con il diserbo, una pratica che si attua con strumenti adatti come pompe o atomizzatori per diserbare il tuo giardino; da effettuare almeno quattro volte l’anno (due a primavera e due fra fine estate ed inizio autunno) il diserbo ti permetterà eliminare o ridurre notevolmente la presenza di infestanti nel tuo giardino. Sul mercato sono presenti diversi tipi di pompe per l’irrorazione, differenti per funzionalità e prezzo. Consigliamo sempre di rivolgersi a market place collaudati come Amazon o siti specializzati sulle pompe irroratrici, così da avere sempre un valido strumento di lavoro e un’adeguata assistenza.

Come realizzare la potatura ordinaria e straordinaria

Mentre le potature straordinarie sono programmate una tantum in risposta ad esigenze particolari, le potature ordinarie sono quelle operazioni programmate ripetute regolarmente ogni anno o in alcuni periodi dell’anno: ad esempio il mese di maggio è un mese cruciale per la potatura di alcune piante da frutto, come il melo, il kiwi, l’albicocco o il pesco, a giugno invece si lavora prevalentemente sulle siepi.
Occorre ricordare che ogni pianta ha il suo preciso periodo di potatura; di per sé potare è abbastanza semplice, ma occorre rispettare alcune regole (in primis il corretto periodo di potatura) per non mettere a repentagli la salute della pianta, come ad esempio:

– non stravolgere la forma naturale della pianta, ma mantenerla;
– rispettare l’equilibrio ottimale tra rami e radici
– eliminare rami e foglie morte;
– eliminare i rami che ostacolano la crescita di altri rami
– utilizzare utensili specifici per la potatura.

Per la potatura potrebbe essere necessario spuntare (eliminare cioè le parti esterne dei rami troppo lunghi e secchi, per ringiovanire la pianta), cimare (alleggerire la piante dalle foglie eccessive eliminando i rami giovani, per far crescere non solo la pianta in modo uniformemente, ma dare anche più aria tra le foglie), e/o sbocciolare (cioè eliminare i fiori secchi così da ridurre il rischio di possibili malattie e stimolare la pianta a produrre nuovi boccioli;il periodo migliore per sbocciolare è al termine della fioritura, dove i fiori secchi e devono essere eliminati con l’aiuto di un coltello ben affilato).

Quali sono le tecniche di potatura?

Le tecniche di potatura sono diverse, ma servono tutte a proteggere le piante dalle malattie; le più comuni potature ordinarie sono:

  • la potatura di trapianto (quando una pianta viene messa a dimora nel terreno da un vaso);
  • la potatura di allevamento (tipico nelle piante da frutto giovani, si effettua fino agli 8-12 anni di età per dare alla pianta la forma corretta per una migliore maturazione dei frutti);
  • la potatura di mantenimento (tipico delle piante mature e ornamentali, si effettua per dare una forma corretta alla chioma);
  • la potatura a tutta cima (dove si asportano gli apici della pianta, per alleggerire la chioma e consentirne una forma armonica);
  • la potatura verde (tipica dei mesi estivi, permette alla pianta di soffrire di meno le temperature elevate e la scarsità di acqua).

Le più comuni potature straordinarie sono:

  1. la capitozzatura, dove si asporta l’intera chioma della pianta; è una procedura che può mettere a rischio la sopravvivenza della pianta, per cui è preferibile farla eseguire da un giardiniere esperto;
  2. potatura di risanamento, dove si tagliano solo i rami infestati da insetti e parassiti o funghi; è necessaria quando la pianta è stata danneggiata da un agente climatico esterno, ma anche in questo caso conviene affidarsi ad un giardiniere esperto;
  3. potatura di contenimento, per evitare che le piante crescano troppo vicine a finestre, cavi elettrici, linee ferroviarie, fabbricati; è un tipo di potatura che viene praticata per motivi legati alla sicurezza.

Come potare le piante da frutto a maggio

Per l’albicocco può essere fatta sia una potatura di allevamento (per la pianta fino a 4 anni di vita) sia da produzione. La prima potatura di allevamento servirà a dare a dare la forma alla pianta, mentre coi tagli successivi si elimineranno i rami in eccesso; nelle potature da produzione si taglieranno i rami che verranno immediatamente dopo quelli laterali, che saranno poi quelli produttivi.

Per il Kiwi, in primavera si poteranno i rami giovani fino a 40 cm, lasciando fra un germoglio laterale ed un altro uno spazio di 50 cm; a maggio poi saranno potati i rami fino alla sesta foglia, mentre in fase vegetativa si consiglia di tagliare i germogli indesiderati.
I peschi giovani vanno piantati in marzo, mentre fino a giugno si possono piantare gli adulti. Nella potatura si tagliano per lo più i germogli laterali; dopo un mese dalla fioritura si consiglia il primo sfoltimento, mantenendo circa 10 cm di distanza fra un frutto ed un altro.
Infine nel melo si esportano rami completi, che saranno tagliati di netto dove c’è la biforcazione del ramo, senza lasciare monconi. Fatto ciò, si elimineranno i polloni. Se si deve tagliare un ramo dalla chioma troppo folta, vanno eliminati i rami vicini all’attaccatura del più piccolo con un taglio netto senza monconi.

Fai da te: ecco come ristrutturare un portone di legno

Capita spesso di voler ristrutturare un portone di legno poiché nel tempo, questo materiale tende a danneggiarsi. Sia per le condizioni climatiche sfavorevoli ma soprattutto per gli anni trascorsi, arriva quel momento in cui le porte vanno restaurate come si deve. Farlo con il fai da te è difficile?

Sicuramente un professionista sarebbe in grado di ristrutturare al meglio un portone in legno, rispetto a qualcuno che si improvvisi del mestiere. Ma laddove non ci sia sufficiente budget e l’esigenza si faccia sempre più presente, significa dover cimentarsi quasi obbligatoriamente, in questa attività.

Esistono fondamentale 6 passaggi affinché si possa ristrutturare un portone di legno con il fai da te. Se si dovesse riassumere l’attività, ecco quali azioni si dovranno compiere:

  1. Rimozione pannello inferiore
  2. Creazione intarsio
  3. Passaggio anti-tarlo
  4. Carteggiare
  5. Stuccare
  6. Verniciare

Per ogni operazione esistono dei tempi di asciugatura e delle azioni ben precise, l’importante è prestare molta attenzione a ciascuna di esse per portare a termine il lavoro. La parte finale dell’operazione è la stessa che richiede una ulteriore attenzione e precisione.

Dopo aver completato le prime fasi di restauro del portone in legno, bisognerà passare 2 o massimo 3 mani di vernice antitarlo. Tra una mano ed un’altra, l’asciugatura richiederà un tempo di attesa di 24 ore. Solo dopo aver atteso tale tempistica, si potrà pensare alla lucidatura.

La lucidatura consente di mantenere il portone in buone condizioni, seppur non vi siano stati grandissimi interventi (se non la stuccatura suggerita in precedenza). Anche in questo modo fai da te, ristrutturare un portone di legno sarà un gioco da ragazzi.

Il risultato finale (con le dovute accortezze), sarà sbalorditivo, poiché sembrerà di avere una nuova porta presso il proprio appartamento.

Guida per rinnovare il pavimento con la resina

Con pavimenti in resina in molti immaginano il settore industriale, navale o quei pavimenti con disegni 3D: fondali marini, ecc.
In realtà questo tipo di pavimento è una scelta sempre più diffusa per la realizzazione di pavimentazioni di prestigio perché può assumere qualsiasi texture, dal monocromatico allo sfumato e spatolato. Insomma spazio alla fantasia anche con i colori e le finiture tra lucido, opaco o satinato.
Sbirciando sul sito specializzato in pavimentazioni in resina www.pavimentomoderno.it ho trovato tante informazioni utili, ma sono rimasto attratto soprattutto dai sistemi Infinity Indoor e Outdoor. Con questi si realizzano pavimenti professionali ma in modo facile. Accessibili anche a chi non ha esperienza ma solo una buona manualità. Ho visto anche un video su youtube con i passaggi per rinnovare il pavimento vecchio e realizzare un pavimento in resina per interni ed esterni partendo da una superficie in vecchie piastrelle.

Primo passaggio: livellare il fondo

Nessuna levigatura e polverone, primer particolari o una noiosa stuccatura delle fughe. Praticamente si procede con l’apposita spatola dentata ad applicare il prodotto multifunzione Spatofix direttamente sulle vecchie piastrelle. Si poggia la rete sullo strato fresco appena applicato e si schiaccia con la parte liscia della spatola. Sorprendente: il vecchio pavimento è già sparito e con la seconda mano da dare il giorno dopo, non si intravedono più nemmeno le fughe e la rete.

Secondo passaggio: stesura della malta resinosa Infinity Base

Se il passaggio precedente è stato eseguito perfettamente, ci ritroviamo con una base perfetta e priva di difetti per applicare la malta resinosa Infinity base. Si posa rasandola normalmente. E’ un prodotto pronto in pasta quindi veramente piacevole da posare. Questo strato sarà del colore desiderato.

Terzo passaggio: stesura della malta resinosa Infinity Velatura

Se siamo in esterno è consigliabile applicare una seconda mano di base anziché velatura cosi da creare una superficie più ruvida, quindi antiscivolo. Per interno invece si procede con la Velatura, un prodotto ultrafine che rilascia una superficie liscia. Si spatola anche questo con frattazzo americano. Anche questo strato sarà colorato in base alla tonalità scelta.

Quarto passaggio: applicazione del protettivo trasparente

Fase finale per il rinnovo del vecchio pavimento: il protettivo ad alta resistenza trasparente. Questo sistema prevede il Glass Block 2k che è una resina trasparente molto performante. Resiste al contatto prolungato con ogni tipo di sporco, inoltre è molto resistente all’abrasione, quindi all’usura da calpestio ecc.

Conclusioni

Abbiamo visto come rinnovare la pavimentazione, realizzando un pavimento in resina per interno o per esterno (versione Outdoor).
Si tratta di un sistema personalizzabile quindi è importante considerare delle eventuali modifiche per soddisfare le proprie esigenze. Ad esempio su un massetto con delle crepe la preparazione potrebbe essere diversa. Inoltre è possibile aggiungere degli optional come barriera contro l’umidità di risalita, la rete tecnica antifrattura, la bandella perimetrale per le impermeabilizzazioni degli angoli e tanto altro.
Tra uno strato e l’altro del ciclo applicativo è consigliato carteggiare con carta idonea: grana 180 o superiore in base anche alla qualità di finitura già ottenuta con la spatola. Naturalmente prima di passare allo strato successivo sarà fondamentale pulire bene per rimuovere ogni traccia di polvere generata dalla carteggiatura.
La levigatura può essere effettuata con elettroutensile ma anche a mano. Ovviamente a mano ci si impiegherà più tempo, ma se si tratta di piccole superfici può essere più conveniente rispetto all’acquisto di una levigatrice da usare una sola volta.

Come sturare il lavandino intasato

Accadrà inevitabilmente con qualsiasi impianto idraulico domestico e il lavello della tua cucina non fa eccezione. L’ostruzione del lavandino non si risolverà da sola e richiederà un’attenzione immediata per evitare che l’acqua stagnante risalga fuoriuscendo dal lavandino stesso. Ma non devi correre a chiamare un idraulico costoso o usare una bottiglia di sostanze chimiche pericolose. Leggendo questo articolo e usando semplici graffette da cucina o oggetti domestici comuni, oltre a una certa determinazione, puoi imparare come sturare il lavandino della cucina da solo, senza pagare un centesimo.

In questo articolo cercheremo di dare consigli efficaci per la disostruzione di un lavandino intasato, per un approfondimento dell’argomento suggeriamo di visitare questo sito web di esperti di idraulica.

Motivi dell’ostruzione

Il motivo principale per cui un lavello della cucina si intasa è perché le persone non sono consapevoli di ciò che stanno gettando nello scarico. Nel lavandino della cucina si scarica di tutto, dai gusci alle uova agli oli da cucina. Ma così facendo puoi ritrovarti molto facilmente con un lavandino intasato e causare un’ostruzione seria lungo le pareti del tubo.

Non scaricare mai grasso o fondi di caffè nel lavandino della cucina. Il grasso, anche se fatto scorrere con acqua calda, ad un certo punto si fermerà e si congelerà. In effetti, l’acqua calda ritarda semplicemente il processo, spingendo il grasso più in basso nel sistema di scarico dove sarà più ancora difficile accedere per rimuoverlo. Per quanto riguarda i fondi di caffè, anche questi possono causare l’ostruzione dello scarico del lavandino e costringerti ad effettuare una pulizia dei tubi approfondita.

Molti idraulici esperti, affermano che la maggior parte dei lavandini ostruiti possono essere sturati in pochi minuti, consigliano inoltre di non sovraccaricare inutilmente lo lo scarico del lavandino con rifiuti. Oltre ai suddetti grassi e fondi di caffè, che si solidificheranno una volta stabilizzati, anche carne; cibi ricchi di amido, come pasta, patate e riso; o cibi ricchi di fibre, come sedano e bucce di mais sono rifiuti che non dovrebbero mai finire nel lavandino.

In conclusione, tratta il tuo lavello della cucina con rispetto. Prenditi cura nel presente per evitare di dover affrontare grossi problemi in futuro. Come detto, uno scarico ostruito è praticamente inevitabile per qualsiasi casa, ma non deve essere una scusa per evitare o rimandare di sgorgare il lavandino: minore è il problema, più rapida è la risoluzione.

Sturare il lavandino: ecco come

Ok ho capito, ma l’acqua ora è bloccata e sta salendo – cosa faccio? Gli esperti concordano sul fatto che un lavandino otturato può essere sturato o sgorgato con il fai-da-te e senza richiedere un aiuto professionale. Naturalmente, i professionisti sono la strada da percorrere se i rimedi casalinghi falliscono più di una volta e la situazione si aggrava. Troppi tentativi potrebbero potenzialmente causare danni permanenti a un sistema idraulico. Ma quasi sempre, i rimedi fai-da-te funzionano prima che quel ponte venga attraversato.

Per quanto riguarda i prodotti per pulire lo scarico, va detto che introducono sostanze chimiche pericolose nella tua casa ed emettono fumi nocivi, le bottiglie finiscono in discarica e minacciano l’ambiente e possono anche danneggiare l’integrità dei tubi.

Quindi questo ci porta al rimedio domestico semplice ed economico, che come tutti i progetti fai-da-te, può essere davvero gratificante quando li vedi funzionare. Uno sturalavandino, sale, aceto, bicarbonato di sodio e un gancio di metallo è tutto ciò che ci serve. Sono tutte cose che abbiamo già nelle nostre case, sono anche molto economici in caso avessimo bisogno di comprarli nuovi e sono la base di tutti gli approcci fai-da-te nel mondo dell’idraulica. Procediamo:

  1. Posiziona lo sturalavandino in modo che copra completamente l’apertura di scarico
  2. Assicurarsi che tutte le altre aperture dello scarico siano tappate con stracci bagnati
  3. Tieni lo sturalavandino in posizione verticale e spingilo verso il basso poi tiralo su con un colpo vigoroso. Ripeti velocemente questa operazione per almeno 6-10 volte.

Fatto questo dovrebbe essere sufficiente per disostruire il lavandino della tua cucina.

Manutenzione regolare

Inoltre, per evitare che il lavandino della cucina si ostruisca di nuovo prima del dovuto, è possibile utilizzare bicarbonato di sodio e aceto come manutenzione regolare per mantenere lo scarico del lavandino più fluido possibile.

Vicini molesti, le soluzioni per isolare la casa dai rumori

Una delle cose che più disturba quando si è a casa e ci si vuole rilassare sono i rumori molesti dei vicini! Che si abiti in un appartamento all’interno di una palazzina o in una villetta a schiera quando c’è un eccesso di rumore sopportarlo potrebbe essere davvero molto difficile. Specie se i rumori si avvertono durante la notte o il pomeriggio quando si cerca di dormire.

Insomma, sopportare tutti questi fastidi acustici può minare seriamente il proprio benessere. Infatti, si diventa più irritabili, stressati e si inizia a soffrire d’insonnia. Ma come riuscire a risolvere questo problema? Sicuramente, la risposta migliore a questa problematica è adottare un sistema d’isolamento acustico dell’abitazione, che ti permetterà di dire addio per sempre a tutti i rumori molesti che hai dovuto sopportare sino ad oggi.

Ma come riuscire a isolare la casa dai rumori? Scopriamolo insieme!

Come isolare la casa dai rumori: con l’isolamento termo acustico

In molti pensano a isolare la casa per evitare che il calore o la frescura si disperda, ma questo non è l’unico motivo per il quale scegliere di fare questo lavoro. Infatti, puoi decidere d’isolare la tua abitazione non solo termicamente ma anche dal punto di vista acustico.

Oggi esiste un nuovo sistema d’isolamento che prende il nome di termo-acustico, questo indica che la casa sarà protetta sia dalle temperature fredde e calde, nel periodo estivo e invernale, sia eliminare per sempre l’inquinamento acustico causato dai tuoi vicini.

Di solito, per effettuare un buon isolamento termoacustico come consigliato anche da siti quali www.futurazeta.com, è possibile effettuare la costruzione di una parete realizzata in cartongesso, all’interno della quale poi si deve porre all’interno del materiale isolante.

I pannelli isolanti che si possono utilizzare sono quelli in fibre minerali come la lana di vetro o la lana di roccia, oppure si può optare per quelli polimerici, o in materiali sintetici come ad esempio il polistirolo.

Il connubio del cartongesso con un pannello isolante permette dunque in prim’analisi di eliminare i suoni che si diffondono dall’esterno dell’abitazione. Dopo di ché questa permette anche di rendere la casa più accogliente praticamente 365 giorni all’anno.

Dove installare i pannelli e come agire al meglio nell’abitazione

Per installare i pannelli termoacustici e agire nel migliore dei modi all’interno dell’abitazione, in molti consigliano di verificare quali sono le stanze più soggette al rumore, anche se ci sono delle stanze più rumorose di altre però il mio consiglio e di procedere a un isolamento completo dell’abitazione. Infatti, il rumore ha la capacità di propagarsi, quindi se desideri realmente una casa più silenziosa non devi isolare solo una stanza.

Io ti consiglio innanzi tutto d’isolare le pareti di tutte le stanze che compongono la casa a partire dalla cucina sino alla camera da letto. Oltre a dover installare i pannelli sulle pareti, se abiti in un appartamento soprattutto se ci sono inquilini sia sopra di te sia sotto, ti consiglio di effettuare anche l’isolamento termoacustico del soffitto e quello del pavimento. In questo modo allontanerai i rumori molesti dati dal calpestio.

Quali sono i vantaggi principali dell’isolamento termoacustico?

L’isolamento termoacustico permette di ottenere diversi vantaggi i principali prevedono:

  • La possibilità di rendere la casa più silenziosa e allontanare i rumori dei vicini
  • La casa diventa meno umida e più asciutta sia d’estate sia d’inverno
  • L’abitazione manterrà al meglio la temperatura sia durante il periodo estivo sia in quello invernale
  • I tuoi vicini non sentiranno più i rumori che produci dalla tua abitazione
  • Allontanerai la possibilità che si formi la muffa e l’umidità di condensa

Grazie a tutti questi vantaggi sono sempre più coloro che scelgono di optare per l’isolamento termoacustico dell’abitazione, e finalmente creare un’ambiente silenzioso e sicuro.

Umidificatore fai da te: trucchi per un’aria migliore

Che sia troppa o troppo poca l’umidità nelle case è sempre un problema. In posti con troppa umidità è possibile vedere la comparsa di muffa nei muri, condensa nei vetri e altri fastidiosi fenomeni che rendono l’aria della casa meno salubre. Ma il problema opposto, ovvero la poca umidità, non crea meno problemi.

L’aria secca rende difficoltosa la respirazione, soprattutto in presenza di tosse o raffreddore. Per questo motivo si è largamente diffuso l’uso degli umidificatori e in questo articolo ti voglio parlare di alcuni trucchi per fare degli umidificatori fai da te.

Come si può costruire un umidificatore?

Ci sono tanti strumenti che possono essere adibiti all’utilizzo come umidificatori, che richiedono davvero pochi semplici accorgimenti.

I più noti ed utilizzati, solo in periodo invernale, sono i classici piccoli recipienti da appendere ai termosifoni. Il calore del radiatore fa evaporare l’acqua, aumentando così il livello di umidità della stanza.

Una soluzione di emergenza è invece quella di far bollire dell’acqua in un fornello. In questo caso, per lo stesso principio dell’evaporazione, aumenterà l’umidità della stanza molto velocemente.

Ad aumentare l’umidità dell’aria possono essere anche i panni stesi in una stanza, meglio se vicino ai termosifoni o altra fonte di calore.

Infine potrai posizionare delle piante con sottovaso riempito con uno strato d’acqua, che aiuterà a mantenere il giusto livello di umidità evaporando lentamente giorno per giorno.

Sei sicuro di non aver bisogno di un vero umidificatore?

Tutti i rimedi semplici, naturali ed economici proposti nel paragrafo precedente, seppure utili, non riescono però minimamente ad equiparare le prestazioni e i vantaggi di un umidificatore realizzato dalle tante aziende che se ne occupano.

Cosa blocca l’acquisto di un dispositivo del genere per propendere invece verso soluzioni poco efficienti seppure funzionali? Solitamente il prezzo di vendita. Ma forse ti interesserà sapere che, grazie all’evolversi della produzione, del commercio online e del libero mercato, i modelli proposti coprono davvero tutte le fasce di prezzo. Potrai comprare un ottimo umidificatore anche con poche decine di euro. Ti consiglio perciò per farti un’idea più precisa di guardare la classifica sui migliori umidificatori creata da lemiglioriopinioni.it, con modelli sempre aggiornati e raggruppati per fasce di prezzo, per facilitare la consultazione e trovare il prodotto giusto qualunque sia il tuo budget, anche se basso. Scoprirai che potresti spendere davvero molto meno di quanto pensi!

I vantaggi di questa soluzione sono davvero tanti. Gli umidificatori in commercio garantiscono la possibilità di avere aria pulita e sicura, con il giusto livello di umidità, quando e solo quando lo desideri. Questo grazie alla possibilità di essere accesi o spenti secondo necessità. Alcuni sono dotati anche di autospegnimento e timer, per poterne regolare il funzionamento nelle ore della giornata che preferisci. Gli umidificatori fai da te chiaramente non permettono queste opzioni, per farli “spegnere” sarà necessario togliere l’acqua, o toglierli dalla stanza. Lo stesso discorso vale per l’”accensione”. Inoltre è facile intuire che in caso di aria molto secca si rivelano totalmente insufficienti, e l’opzione di acquistare un umidificatore sarà l’unica possibile.

Gli umidificatori in commercio hanno la possibilità di diventare un vero e proprio elemento d’arredamento, che si abbina sicuramente meglio dei panni stesi per esempio, e che può essere posizionato in qualsiasi punto della stanza. Inoltre gli umidificatori in vendita offrono spesso una doppia funzione, unendo alle funzionalità note anche quelle di diffusori di aromi.

Misurare l’umidità: l’igrometro

Verifica che il tuo umidificatore sia dotato di igrometro o in alternativa comprane uno. Si tratta del dispositivo in grado di misurare l’umidità ed è fondamentale che tu lo abbia a casa tua se hai problemi di regolazione dell’umidità. Se sceglierai di utilizzare un umidificatore fai da te sarà davvero fondamentale comprarne uno. Se invece deciderai di optare per l’acquisto di un umidificatore verifica se questo ne è già fornito, ed acquistalo solo se non è già presente.

Come organizzare una festa di compleanno

Hai intenzione di organizzare una festa di compleanno ma non sai proprio da dove iniziare? Ecco i 5 consigli da rispettare per un party per bambini perfetto! A venirci in aiuto sono stati gli esperti delle Giovani Marmotte animazione di Napoli, che con le feste per bambini ci lavorano. Ecco i punti chiave che ci hanno raccomandato:

  1. La DATA e l’ORARIO

Al contrario di quanto sembra la data e l’orario di inizio festa sono molto importanti. Per quanto riguarda la DATA, ovviamente i giorni festivi, o meglio, i prefestivi sono i più indicati, per lo stato d’animo e la spensieratezza degli invitati. Da buona animazione della Campania, ci teniamo a consigliare di non organizzare una festa durante le partite del calcio Napoli, per evitare le poche adesioni e le inimicizie da parte dei papà!
L’ORARIO, invece, deve basarsi per lo più sull’età dei giovani festaioli: se si tratta di un party per 3/6 anni, allora va benissimo il range di ore dalle 16:00 alle 19:00; mentre per feste per i più grandicelli, dai 7 ai 12 anni, meglio iniziare di sera, a partire dalle 19:00!

  1. La LOCATION

Il luogo in cui organizzare una festa può essere molto variabile. Noi dell’animazione abbiamo svolto feste in tantissimi luoghi, dai garage ai terrazzi, dalle taverne ai campi da calcio. Ciò che è più necessario, però, è sicuramente uno spazio delimitato, in cui i bambini riescono a trovarsi concentrati, senza avere il rischio che possano allontanarsi, ma allo stesso tempo lo spazio non  deve essere troppo ristretto.

  1. Il BUFFETRisultati immagini per pizzette compleanno

Sbizzarrisciti quanto più ti pare nel creare i piatti più prelibati e ricercati per gli adulti, ma lascia ogni speranza per i piccoli invitati! I bambini penseranno a tutto tranne che a cibarsi! Ovviamente, a una buona festa di compleanno non deve mai mancare una buona scorta di Coca Cola e Patatine. Poi si continua con le Pizzette, Panini col prosciutto e col salame (consigliati i cosiddetti “bacetti”) e gran finale con le piccole Graffette e la TORTA! Mi raccomando anche nel non trascurare la quantità di bicchieri, piattini e tovaglioli: si sa, i bambini sono un po’ pasticcioni!

  1. La MUSICA
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Non può mancare durante un compleanno della buona musica. Si raccomandano le hit del momento in sottofondo, oppure ascoltare la radio del giorno. Mentre per il momento DANCE, si ha bisogno delle canzoni mai fuori moda dei BALLI DI GRUPPO. Ecco alcuni pezzi da poter ballare in compagnia: “Bomba”, “La colita”, “A mi me gusta”, “Una zia a Forlì”, “Balada Boa”, “il ballo della Casalinga”…

  1. Il DIVERTIMENTO

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Ad una festa per bambini che si rispetti le attività ludiche sono la priorità. Si consiglia ovviamente di rivolgersi ad una buona animazione per potere avere il minimo stress. Clicca qui per alcuni pacchetti festa. In caso si voglia sostituire il prezioso aiuto di un animatore, allora, non resta che rimboccarsi le maniche e scatenarsi con i bambini. Tipico di una festa di compleanno è organizzare giochi di squadra o giochi musicali, quali il famoso “gioco della patata bollente”, oppure il “gioco della sedia”, o il semplice “nascondino”. Il festeggiato deve essere sempre al centro dell’attenzione: cercate di aiutarlo a vincere durante le varie sfide, si sentirà fiero di sé! A fine festa non lasciare che i bambini vadano via senza un ricordo della favolosa giornata: fai scorta di piccoli gadget che possono rivelarsi dei doni fantastici per i bambini.

 

Allora cosa aspetti ad organizzare una festa di compleanno strepitosa? Sarà stancante, e alla fine avrai la casa in subbuglio, ma la gioia del tuo bambino ti ripagherà di tutti gli sforzi! D’altronde, come diceva un certo Italo Calvino: il divertimento è una cosa seria!”

3 considerazioni sulla la fresatura del legno

Le frese per il legno sono degli strumenti fondamentali per chi vuole dare libero sfogo alla propria creatività circa la lavorazione del legno, ma anche per chi ha un animo un po’ più tecnico e mira a divenire un provetto falegname. Di sicuro, così come accade per ogni attività, è molto importante avere un bagaglio di conoscenze tecniche.

Se sei un neofita, è molto probabile che queste 3 considerazioni per usare le frese per il legno, in maniera consapevole e corretta siano utilissime, ma anche se sei già un esperto della lavorazione del legno, potrai trovare piacevole ripassare le nozioni cardine del tuo lavoro o hobby preferito: per esempio, ti ricordi sempre di fare la manutenzione delle tue frese per il legno?

Conoscenza e manutenzione della propria attrezzatura

Tutte le macchine necessitano di manutenzione poiché solo in questo modo si sarà certi di usarle più a lungo possibile, al massimo delle potenzialità e nel modo più giusto e sicuro. La più diffusa fra le fresatrici è quella manuale, compatta e semplice da usare, che consente di operare su diverse tipologie di legno, supportando le più svariate frese. Se hai bisogno di consigli per scegliere la fresa per legno più adatta alle tue esigenze consulta la guida di Fraiser Tools.

Fermo restando che ogni lavorazione e tipo di materia, richiede una fresa specifica è fondamentale in che modo si effettua la manutenzione degli strumenti e di tutto il kit per la lavorazione del legno, per fare in modo che la resa rimanga eccellente nel tempo.

Per la pulizia della fresatrice assicurati di:

  • pulire sempre bene le frese dopo l’utilizzo
  • scegliere dei prodotti certificati e non aggressivi per le superfici degli strumenti
  • scegliere dei prodotti che fungano da isolante per il metallo.

Avere le idee chiare sul proprio progetto

Non importa quale sia il progetto che vuoi realizzare con il legno che hai a disposizione, importa, invece, che tu abbia le idee chiare, per un motivo semplice, ovvero, che per ogni tipo di taglio, di incastro e di legno bisogna scegliere la fresa più opportuna.

Ogni fresa è differente ed è studiata appositamente per ottenere la fresata ideale, per esempio non si può pensare di realizzare una rifinitura con una fresa in acciaio, poiché questa tenderà a consumarsi troppo in fretta, così come non è pensabile usarla su legni duri.

Non avere le idee chiare può implicare un uso improprio sia della fresatrice e delle frese, di conseguenza una fresa non adeguata può rovinare il pezzo di legno sul quale stai lavorando comportando uno spreco di tempo e soldi, inoltre, anche gli strumenti che stai utilizzando potrebbero rovinarsi, spezzarsi e potresti farti male.

La fresatrice non è un gioco! Dunque è necessario procedere con criterio.

Conoscenze tecniche sulla fresatura

Tutti aspirano a una fresata liscia e senza bruciature, ecco alcune indicazioni pratiche in questo sito, ma quanti ci riescono fin da subito? Pochi, sicuramente, il motivo è semplice, è l’esperienza, se si ha poca esperienza in merito e scarse conoscenze tecniche sicuramente sarà necessaria una certa quantità di tempo per “allenare” le proprie capacità e avere una buona strumentazione, ti permette di imparare più in fretta e meglio, quindi ecco quali sono le principali conoscenze tecniche che bisogna avere per realizzare una fresata perfetta:

  • la velocità di rotazione: mai forzare una fresa, ma attenersi sempre al massimo di giri consentiti dalla sua tipologia;
  • la velocità di avanzamento: varia a seconda del tipo di passata e di legno, ma anche dall’usura della fresa;
  • profondità della passata: a un taglio più profondo corrisponde una minore velocità di avanzamento e viceversa.

Tutte queste dritte e considerazioni ti saranno utili per iniziare a fresare e a farlo sempre meglio. Buon lavoro!