Il nemico invisibile: l’impatto del calcare sugli elettrodomestici

Articolo scritto con la collaborazione di https://termoidraulicarv.com/

Calcare: cos’è e come si forma

L’acqua che scorre nelle nostre case contiene spesso particelle di calcio e magnesio, due elementi che, combinandosi con l’anidride carbonica presente nell’acqua, danno origine ai carbonati di calcio e magnesio. Questo composto si accumula nel tempo, formando depositi sulle superfici con cui viene a contatto, come tubature e apparecchiature domestiche. L’acqua contenente alte concentrazioni di calcio e magnesio viene definita “dura”, mentre quella con concentrazioni più basse di questi minerali viene chiamata “dolce”.

Gli effetti sugli elettrodomestici

Danneggiamento delle tubature e degli impianti idrici

Il primo problema causato dall’acqua dura riguarda le tubature e gli impianti idrici. I depositi calcarei tendono ad accumularsi all’interno delle tubature, riducendo il flusso e causando incrostazioni. Questo fenomeno può portare a danni alle tubature, riduzione della pressione e, in alcuni casi, alla necessità di sostituire interi tratti di tubi.

Deterioramento degli elettrodomestici

Gli elettrodomestici che utilizzano acqua, come lavatrici, lavastoviglie, bollitori e macchine del caffè, sono particolarmente vulnerabili all’azione della durezza del liquido. L’accumulo di calcare all’interno di questi apparecchi può ridurre la loro efficienza, aumentare i tempi di riscaldamento del liquido e, in alcuni casi, causare malfunzionamenti o guasti. Esso può depositarsi anche sulle stoviglie e sui tessuti, rendendo l’acqua meno efficace nel pulire e lavare.

Aumento dei consumi energetici

Un altro effetto negativo del calcare riguarda i consumi energetici degli elettrodomestici. L’accumulo di materiale sulle resistenze elettriche impiegate per riscaldare l’acqua riduce la loro efficienza, aumentando i tempi di riscaldamento e, di conseguenza, il consumo di energia elettrica. Questo si traduce in bollette più alte e un impatto ambientale maggiore.

Come prevenire e rimediare ai danni del calcare

Prevenzione: utilizzo di addolcitori e filtri

Per ridurre i danni causati dai depositi calcarei, è possibile adottare alcune misure preventive, come l’installazione di un addolcitore d’acqua o di filtri anticalcare. Gli addolcitori riducono la concentrazione di calcio e magnesio nell’acqua, rendendola più “dolce” e meno aggressiva per gli elettrodomestici e le tubature. I filtri, invece, sono dispositivi che si installano direttamente sugli elettrodomestici o sulle tubature e che impediscono il passaggio delle particelle calcaree.

Rimedi casalinghi: aceto e acido citrico

Se si è già in presenza di depositi formati, è possibile utilizzare alcuni rimedi casalinghi per eliminarli. L’aceto e l’acido citrico, ad esempio, sono due sostanze naturali che aiutano a sciogliere i depositi calcarei e a rimuoverli dalle superfici. È possibile immergere gli oggetti incrostati in una soluzione di aceto o acido citrico, oppure utilizzare queste sostanze per pulire le superfici interessate.

Manutenzione regolare degli elettrodomestici

Ricordarsi che è necessario effettuare una manutenzione regolare degli elettrodomestici per prevenire l’accumulo di depositi calcarei e garantire un funzionamento ottimale. È consigliabile seguire le istruzioni fornite dai produttori e utilizzare prodotti specifici per la pulizia e la rimozione del calcare, come anticalcare e decalcificanti.

Abbiamo capito che l’acqua dura può causare numerosi danni agli elettrodomestici e alle tubature, riducendo l’efficienza, aumentando i consumi energetici e, in alcuni casi, provocando guasti e malfunzionamenti.

Per prevenire e rimediare a questi problemi, è possibile adottare misure preventive come l’installazione di addolcitori d’acqua e filtri anticalcare, utilizzare rimedi casalinghi come aceto e acido citrico e effettuare una manutenzione regolare degli elettrodomestici.

Pavimenti nuovi: cosa scegliere tra parquet, gres e resina

Articolo scritto con la collaborazione di Ceruti

Quando si tratta di scegliere il pavimento per la propria casa o ambiente di lavoro, le opzioni sono numerose e diverse tra loro. Tra le soluzioni più popolari e apprezzate troviamo il parquet, il grès e la resina. Ognuna di queste tipologie di pavimentazione presenta vantaggi e svantaggi, e la scelta migliore dipende dalle esigenze e dal gusto personale.

Il Parquet

Caratteristiche e vantaggi del parquet

Il parquet è un tipo di pavimento realizzato in legno massiccio o legno stratificato e rappresenta una scelta molto apprezzata per la sua bellezza naturale e l’effetto accogliente che conferisce agli ambienti. Il legno è un materiale caldo e confortevole, che si adatta perfettamente a diverse tipologie di arredamento e stili, sia classici che moderni. Il parquet è un ottimo isolante termico e acustico, grazie alle proprietà del legno, rendendo l’ambiente più silenzioso e piacevole da vivere.

Tra i vantaggi del parquet, oltre alla sua estetica piacevole e naturale, vi è la sua versatilità: esso può essere trattato e rifinito in diversi modi, permettendo di ottenere una varietà di effetti estetici e cromatici. Un pavimento in parquet è molto resistente e durevole nel tempo, se curato e mantenuto correttamente con trattamenti e pulizie periodiche. Il legno è anche un materiale rinnovabile e sostenibile, poiché proviene da foreste gestite in modo responsabile.

Svantaggi e considerazioni sul parquet

Il legno è un materiale sensibile all’umidità e ai cambiamenti di temperatura, pertanto potrebbe non essere la soluzione ideale per ambienti come bagni e cucine, dove l’umidità è maggiore. Può essere soggetto a graffi, ammaccature e abrasioni, soprattutto in presenza di animali domestici o mobili pesanti.

Un altro elemento da considerare riguarda il costo del parquet, che può essere piuttosto elevato, soprattutto per le varianti in legno massiccio e le essenze pregiate. Esistono soluzioni più economiche, come il parquet laminato, che offre un’alternativa più accessibile pur mantenendo un aspetto simile al legno naturale. La posa e la manutenzione del parquet possono richiedere l’intervento di professionisti e prodotti specifici, aumentando ulteriormente i costi.

Il Grès

Caratteristiche e vantaggi del grès

Il grès è un materiale ceramico estremamente resistente e versatile, che si presta alla realizzazione di pavimenti e rivestimenti per interni ed esterni. Grazie alle sue caratteristiche tecniche, il grès è in grado di resistere a sollecitazioni meccaniche, abrasioni, agenti chimici e atmosferici, rendendolo una scelta ideale per ambienti soggetti a usura e traffico intenso, come uffici, negozi, ristoranti e zone esterne.

Tra i vantaggi della ceramica, vi è la sua facilità di pulizia e manutenzione: essendo un materiale impermeabile e non poroso, non assorbe macchie e sporco, e può essere facilmente pulito con acqua e detergenti comuni. Disponibile in una vasta gamma di colori, formati e finiture, che permettono di ricreare l’aspetto di diversi materiali, come legno, marmo, pietra e cemento. In questo modo, è possibile ottenere un effetto estetico simile al parquet o ad altri materiali naturali, pur beneficiando delle prestazioni tecniche del porcellanato.

Pro e contro del pavimento in grès

La posa di un pavimento in grès può essere più complessa e dispendiosa rispetto ad altre soluzioni, in quanto richiede l’intervento di professionisti e l’utilizzo di materiali specifici, come colla e fughe. Si tratta di un materiale freddo e duro al tatto, pertanto potrebbe risultare meno confortevole e accogliente rispetto al legno o alla moquette.

Un altro elemento da valutare riguarda l’estetica del grès: pur essendo disponibile in una vasta gamma di effetti e colori, esso non potrà mai eguagliare completamente l’aspetto e il fascino del legno, del marmo o della pietra naturale. Comunque le moderne tecnologie di produzione e le finiture di alta qualità permettono di ottenere risultati molto convincenti e realistici.

La Resina

Caratteristiche e vantaggi del pavimento in resina

Il pavimento in resina è una soluzione innovativa e sempre più diffusa, che si caratterizza per la sua estetica moderna e minimalista, la sua resistenza e le sue prestazioni tecniche. E’ un materiale sintetico composto da una base epossidica o poliuretanica, che viene applicata su una superficie piana e levigata, creando un rivestimento continuo, omogeneo e privo di fughe.

Tra i vantaggi del pavimento resinato, vi è la sua resistenza all’usura, ai graffi, agli urti e agli agenti chimici, che lo rende adatto a ambienti domestici e commerciali, come uffici, negozi, laboratori e spazi espositivi. Il resinato è un materiale impermeabile e igienico, che non assorbe macchie e sporco, e può essere facilmente pulito con acqua e detergenti comuni. Questa varietà di pavimentazione offre anche una vasta gamma di colori, effetti e finiture, che permettono di personalizzare l’aspetto del pavimento e adattarlo ai propri gusti e esigenze.

Tutte le considerazioni sul pavimento in resina

La posa di un fondo a resinatura richiede l’intervento di professionisti specializzati e l’utilizzo di prodotti e tecniche specifiche, che possono comportare costi elevati e tempi di realizzazione lunghi. Sottolineiamo che la resina è un materiale sensibile ai raggi UV e può subire variazioni di colore nel tempo, se esposta alla luce solare diretta.

Altro elemento da valutare riguarda l’estetica del pavimento: può risultare meno calda e accogliente rispetto al legno o ad altri materiali naturali. Le moderne tecniche di applicazione e le finiture di alta qualità permettono di ottenere risultati molto interessanti e originali, che possono valorizzare gli ambienti e conferire un tocco di design e personalità.

La cucina nel terzo millennio

La cucina è uno degli spazi più importanti di una casa moderna. Non solo è il luogo dove si preparano i pasti, ma spesso è anche il centro della vita sociale e familiare. Una cucina moderna, adatta allo stile di vita del terzo millennio, deve essere funzionale, efficiente e bella da vedere, ed è importante scegliere gli elementi giusti per renderla il più praticabile possibile.

Gli elementi fondamentali

Innanzitutto, cosa non deve mancare in una cucina moderna? Ci sono alcuni elementi fondamentali tra cui:

Elettrodomestici efficienti

Una cucina moderna deve avere tutti gli elettrodomestici necessari per preparare i pasti in modo rapido ed efficiente, tra cui un forno a microonde, un forno, un frigorifero, una lavastoviglie e un robot da cucina.

Illuminazione adeguata

La cucina deve essere ben illuminata, in modo da poter lavorare in sicurezza e senza affaticare gli occhi. L’illuminazione può essere sia naturale che artificiale, a seconda delle preferenze personali.

Spazio di lavoro

Una cucina moderna deve avere spazio a sufficienza per preparare i pasti, che sia una grande isola centrale o un bancone lungo una parete. È importante avere spazio per tagliare, mescolare, impastare e preparare gli ingredienti senza sentirsi oppressi.

Spazio adeguato per la conservazione

In cucina moderna non deve mancare lo spazio per conservare tutti gli utensili e gli ingredienti necessari per la preparazione dei pasti. Armadietti, cassetti, ripiani e scaffali devono esserci sempre, a seconda della quantità di spazio disponibile.

Caratteristiche principali di una cucina moderna

Ma quali sono le caratteristiche principali di una cucina moderna? Oltre agli elementi sopra elencati, ci sono alcune caratteristiche importanti che distinguono una cucina moderna da una tradizionale.

Design minimalista

Le cucine moderne spesso presentano un design minimalista, con linee pulite e semplici. I materiali utilizzati possono essere acciaio inossidabile, vetro e legno, combinati in modo da creare un look elegante e pulito.

Tecnologia avanzata

La tecnologia è sempre più presente nelle cucine moderne, con elettrodomestici di ultima generazione che includono funzioni intelligenti come la cottura programmabile e la regolazione automatica della temperatura.

Materiali sostenibili

Sempre più spesso, le cucine moderne utilizzano materiali sostenibili e rispettosi dell’ambiente, come legno, pietra naturale, mattoni riciclati e materiali a base di plastica riciclata. Anche gli accessori per cucinare seguono questo trend, come ad esempio piatti e bicchieri usa e getta biodegradabili, o grembiuli da cucina in TNT.

Personalizzazione

Le cucine moderne spesso sono personalizzate in base alle esigenze dei proprietari, con spazio sufficiente per ospitare elettrodomestici specifici, come ad esempio il frigorifero per vini o la macchina per il caffè espresso.

La cucina e la società verso il terzo millennio

Il modo di cucinare è cambiato notevolmente dagli anni ’60 a oggi, a causa dello stile di vita contemporaneo che ci consente di rimanere a casa sempre meno spesso e avere sempre meno tempo libero.

Negli anni ’60, le cucine erano spesso piccole e poco funzionali, con elettrodomestici di base come forno elettrico e piano cottura a gas. La maggior parte delle famiglie faceva la spesa al mercato locale e cucinava i pasti da zero, utilizzando ingredienti freschi. Il cibo era spesso piuttosto semplice e basato su pasta, carne e patate, con poche opzioni vegetariane o vegane.

Negli anni ’70 e ’80 le cucine sono diventate più grandi e funzionali, con nuovi elettrodomestici come il forno a microonde e la lavastoviglie. La grande distribuzione e le catene di supermercati sono diventati più comuni, il che ha reso l’acquisto di cibo più facile e conveniente per le famiglie. Ciò ha portato a un aumento dell’offerta di cibi pronti e di ingredienti preconfezionati, e ciò ha causato una maggiore comodità ma anche, per contro, un aumento dei cibi processati con più di zuccheri e grassi saturi.

Negli anni ’90 e 2000 le cucine sono diventate sempre più tecnologiche, con l’introduzione di pentole a pressione e elettrodomestici intelligenti come i forni a vapore e i robot da cucina multifunzione. L’aumento della consapevolezza sulle problematiche legate alla salute e alla sostenibilità ha portato a una maggiore attenzione alla scelta di ingredienti freschi e alla riduzione del consumo di carne, con una maggiore attenzione alla cucina vegetariana e vegana.

Negli ultimi anni, la pandemia di COVID-19 ha portato molte persone a trascorrere più tempo a casa e a cucinare di più, con un aumento della popolarità delle cucine casalinghe e della ricerca di ricette e ingredienti online. La cucina è diventata un modo per molte famiglie di trovare conforto e di passare del tempo insieme.

La società moderna, infatti, ci lascia sempre meno tempo libero e spazio per cucinare e sedersi attorno a un tavolo per condividere un pasto. Il lavoro, gli impegni sociali e familiari, e la dipendenza sempre maggiore dalla tecnologia, rendono difficile trovare il tempo e la motivazione per cucinare pasti sani e gustosi a casa.

Inoltre, la cultura del fast food e della ristorazione rapida sta diventando sempre più diffusa, con la conseguenza che molti consumano cibo già pronto e confezionato, privo di nutrienti e spesso poco salutare.

Prevenire la muffa sui muri con interventi mirati e fai-da-te.

La comparsa di tracce di muffa, sui muri interni o esterni di un’abitazione, è sempre una cattiva notizie per i proprietari di casa.

La muffa, oltre ad essere ovviamente anti-estetica, può causare anche gravi danni alla salute di chi abita gli spazi interessati dalla comparsa della muffa.

Un problema che è strettamente connesso al ricambio di aria che avviene tra un edificio e l’esterno. Quando questo scambio non avviene in modo corretto, anche per via di un isolamento termico insufficiente, ecco che si genera la muffa.

Essendo un problema legato, in alcuni casi, alla struttura dell’edificio, non è sempre facile prevenire l’insorgere della muffa. Esistono però delle accortezze per ritardare almeno la presenza di questo problema che, come detto, può avere ripercussioni sulla salute degli abitanti.

Uno dei modi per ridurre al minimo la possibile presenza di muffa è di rivestire i muri esterni e interni con degli appositi coprimuro.

Soprattutto i muri e muretti esterni, ma anche i parapetti, sono maggiormente esposti agli agenti atmosferici e necessitano quindi di un isolamento di qualità.

Su coprimuro.net potrete trovare una quotata azienda con oltre 40 anni di ricerche e di esperienza alle spalle. Installano e realizzano coprimuro in marmoresina e vetroresina in grado di esaudire le esigenze di tutti i clienti.

Prevenire la muffa sui muri con i rimedi fai-da-te

Una delle condizioni che favoriscono l’insorgere e il proliferare della muffa, all’interno di un’abitazione, è un livello troppo alto di umidità. La muffa inizia a formarsi quando si supera il 60% di umidità, motivo per cui questa dovrebbe essere sempre compresa tra il 30% e il 60%.

Altro aspetto da considerare e da tenere sotto controllo è quello relativo alla temperatura.

La muffa, infatti, si sviluppa ad una temperatura compresa tra i 18 e i 32 gradi ed è per questo che è molto importante che ci sia un continuo ricambio di aria tra l’interno e l’esterno dell’abitazione specialmente con l’accensione dei riscaldamenti a pavimento o tradizionali che siano.

Nella stagione invernale, inoltre, va evitato un eccessivo innalzamento della temperatura interna.

Ecco 5 consigli per prevenire la presenza di muffa sui muri della propria abitazione:

  • Aerazione dell’abitazione.

La prima regola per prevenire la formazione futura di muffe è di garantire una corretta e costante aerazione della propria abitazione. Il consiglio è di aprire tutte le finestre di casa contemporaneamente per almeno 2-3 minuti di mattina e di sera.

  • Lasciare spazio tra mobili e pareti esterne

Questo per fare in modo che l’aria calda possa circolare liberamente all’interno della stanza. In caso contrario le pareti esterne diventerebbero troppo fredde e si creerebbe uno sbalzo notevole di temperatura.

  • Gestione degli elettrodomestici

Se si utilizza una lavastoviglie, è consigliabile non aprire lo sportello subito dopo il termine del programma per impedire la fuoriuscita del vapore. Attendere quindi almeno 30 minuti prima di svuotarla. Un’altra accortezza è l’accensione della cappa di aspirazione mentre si cucina.

  • Lasciare liberi i caloriferi.

La temperatura ideale dell’abitazione, o almeno della zona giorno, deve essere compresa tra i 18 e i 22 gradi. Per garantire il corretto funzionamento del sistema di riscaldamento, è importante che i caloriferi non siano coperti da mobili o tende.

  • Ventilare l’ambiente dopo la doccia.

Se il proprio bagno dispone di ventole per l’aerazione, bisogna verificarne spesso il corretto funzionamento. In caso di bagno finestrato, dopo la doccia, dobbiamo assicurarci di aprire le finestre e di asciugare le piastrelle per evitare spiacevoli sorprese in futuro.

Come arredare una stanza studio – relax per lo smart working: consigli pratici

Se lavorate in smart working è molto probabile che abbiate dovuto adattare una stanza della vostra abitazione al vostro piccolo studio.

Il cambiamento che ha portato lo smart working non è stato semplice da affrontare: lavorare da casa al computer, spesso con la presenza dei bambini, adattandosi inizialmente nella stanza che ci sembrava più consona. Chi ha iniziato a lavorare dalla cucina, con il laptop sul tavolo, e chi ha optato per il salotto o la camera da letto, sfruttando una piccola scrivania posizionata in un angolo.

Lo smart working è diventato in moltissime aziende una best practice (specialmente nelle grandi aziende e nella PA), che fa risparmiare parecchie risorse, anche dopo la pandemia. Se lavorare da casa continuerà così a far parte delle vostre vite, allora dovreste pensare a creare un ambiente ad hoc, che sia accogliente per il vostro lavoro e, allo stesso tempo, si integri perfettamente all’interno della vostra abitazione.

All’interno di questo articolo scopriremo insieme come creare una stanza studio da poter integrare nel migliore dei modi all’interno della vostra area relax in salotto.

Come creare una stanza studio – relax perfetta per lavorare in smart working

Il primo passo è stabilire quanto spazio abbiamo a disposizione e di cosa abbiamo bisogno per lavorare nel migliore dei modi.

Non dobbiamo sottovalutare mai alcuni elementi: la scrivania, la sedia e l’illuminazione.

Normalmente, se lavoriamo in smart working, sfruttiamo principalmente il pc o laptop del nostro impiego.

È essenziale quindi pensare in primo luogo alla corretta illuminazione, in modo che le ore che passiamo davanti al monitor non affatichino la nostra vista.

Proprio per questo motivo è importante inserire, nei pressi della vostra scrivania, una lampada che possa facilitare la consultazione del monitor.

Allo stesso tempo, specialmente durante le giornate invernali, spesso nuvolose e cupe, è importante fornire la corretta illuminazione al vostro salotto, di cui fa parte anche il vostro mini ufficio.

È importante così avere un lampadario che possa integrarsi alla perfezione con il nostro salotto e fornirci la giusta luce per le giornate uggiose. A tal proposito vi segnaliamo la vastissima selezione di lampadari classici presenti all’interno della pagina https://ursostore.it/it/95-lampadari-classici.

Potrete trovare diverse soluzioni, dalle più classiche alle più contemporanee, per arredare alla perfezione il vostro salotto e avere l’illuminazione ideale anche per il vostro mini ufficio.

Una volta scelti al meglio i complementi per l’illuminazione, dovremo pensare alla sedia e alla scrivania.

Teniamo sempre bene a mente che una cattiva postura davanti al pc può provocarci diversi problemi alla schiena, ora e in futuro.

Proprio per questo scegliamo una sedia comoda ed ergonomica, sulla quale dovremo passare quasi 8 ore ogni giorno.

Insieme alla sedia, acquisteremo anche la scrivania, delle dimensioni ideali per ospitare il nostro laptop. Sedia e scrivania dovranno essere di un colore che si integri al meglio con i mobili già presenti in salotto, in modo da avere così un’area di lavoro che diventerà parte integrante della nostra stanza e non sfigurerà quando avremo ospiti in casa.

Scelti questi elementi, potremo completare la nostra zona di lavoro con una o due piccole piante, in modo da dare un po’ di colore e vivacità alla scrivania, e una piccola cassettiera, per riporre laptop e documenti quando non servono.

Avremo così un ambiente ordinato, perfetto per lavorare, integrato nel migliore dei modi nella nostra area relax del salotto.

Realizzare un ufficio in casa: quanto spazio serve e come arredarlo

Negli ultimi anni (soprattutto post pandemia), la moda di realizzare un ufficio in casa è sempre più in voga. Complice sicuramente, la comodità di poter lavorare comodamente dai propri spazi ed evitare il traffico per raggiungere lo studio.

Ma qual è lo spazio sufficiente per poter realizzare uno studio in casa? E come arredarlo? Ecco delle idee interessanti.

Spazio ideale per ufficio in casa: quali sono le dimensioni adeguate?

Innanzitutto, per poter realizzare un ufficio in casa occorre individuare una stanza che possa essere adibita a tale scopo che sviluppi almeno 9 mq per 2.7 mt di altezza. Questo significa che la stanza dovrà avere delle dimensioni adeguate a poter ospitare tutto il materiale necessario per l’ufficio.

Molto importante sarà anche scegliere una zona tranquilla della casa al riparo da rumori e incursioni di bambini e animali domestici! Per ovviare a questi problemi esistono anche delle pareti mobili adatte ad arginare il rumore.

In secondo luogo, è importante scegliere il giusto arredamento per l’ufficio. Per fare questo, è necessario considerare diversi elementi, come:

  • La disposizione dei mobili;
  • Il colore delle pareti e dei mobili, e altro ancora.

Infine, è importante anche pensare all’illuminazione dell’ufficio, magari con lampade a led. Questo è un elemento fondamentale, poiché un ambiente ben illuminato è più confortevole e produttivo.

Va ricordato che sarà la stanza in cui passerete più tempo, dunque dev’essere in linea alle vostre esigenze.

Come ricavare uno studio in soggiorno?

Sapere come ricavare un piccolo studio in soggiorno, senza dover necessariamente rivoluzionare l’intero ambiente, è estremamente importante per separare (pur trovandosi nella stessa casa), la vita privata da quella lavorativa.

Il primo passo è scegliere una zona che possa essere facilmente separata dal resto del soggiorno. In questo modo sarà più semplice arredarla in maniera coordinata e dare un’impronta distinta all’ambiente.

Per ottenere degli spunti davvero interessanti e visionare dei progetti di realizzo siamo andati a visitare il sito di Room Vibes uno dei più completi in fatto di progettazione degli spazi e funzionalità. Abbiamo chiesto informazioni circa la fattibilità dell’angolo studio.

I loro esperti ci hanno comunicato che attualmente questo tipo di richiesta è molto frequente e che ci sono alcuni punti da tenere in considerazione, eccoli:

  • Da un punto di vista salutare, è indispensabile fare a meno di mettere la postazione da lavoro vicino ad un impianto di condizionamento e/o fonti di calore. Ciò ridurrebbe la produttività lavorativa, arrecando problemi alla vista e alla propria salute generale.
  • Se la stanza è molto grande si può optare per un divisorio in legno o in vetro, mentre se lo spazio è limitato si può ricorrere ad una libreria a giorno oppure a dei paraventi.
  • Un altro elemento importante è la parete, se essa fosse lunga, allora suggeriamo di allestire un piano da mettere muro e che sia sospeso, per poggiare il computer, un’agenda, una lampada e tutto ciò che occorre alla vostra produttività.
  • La scelta della scrivania dipende dalle dimensioni dello spazio disponibile e dalle esigenze personali. Se si ha bisogno di una superficie ampia per disporre documenti o materiale informatico, è consigliabile optare per una scrivania più grande.
  • Se invece lo spazio è limitato, si può optare per una scrivania a ribalta o pieghevole.
  • La sedia invece, meglio se è regolabile e dal tessuto morbido. Rimanendo seduti per molte ore, il rischio sarebbe quello di farsi male ai glutei e a lungo termine, potrebbe trasformarsi in un serio problema.

La soluzione porta solo una parola chiave: ergonomia! Per tutelare sia il collo che la schiena, ponete attenzione alla differenza tra la sedia e l’altezza con la postazione di lavoro.

Giardino ampio con piscina: come arredarlo per renderlo accogliente

Arredare un giardino è sempre una bella scelta, in quanto può contribuire a rendere il vostro spazio più accogliente e rilassante.

In questa guida, vi daremo delle idee sull’arredamento ideale per un giardino con piscina. Indipendentemente dai vostri gusti personali, alcuni elementi sono indispensabili.

Come arredare giardino con piscina

Se desideri rendere il tuo giardino più accogliente, puoi arredarlo con un ampio prato da picnic oppure realizzando un soppalco o pedana in legno facilmente realizzabile con il fai da te – molto simile a quelli che si vedono nei lidi – abbellendolo con cespugli e piante.

In un contesto simile, non possono mancare delle piante a basso fusto, dei vasi minimal e dei lampioni con luce soffuse per rendere il giardino più elegante.

Se invece il giardino ha solo una piccola superficie, allora potrai optare per un prato piatto senza ripari. Per rendere l’ambiente più accogliente è possibile mettere (negli spazi appositi):

  • Sdraio prendisole;
  • Ombrelloni;
  • Gazebo;
  • Tavolini in legno;
  • Divani in pallet;
  • Dondoli /amache;
  • Altalene;
  • Casette in legno (ideali per riporre i propri attrezzi);
  • Angolo barbecue.

L’angolo barbecue è sottovalutato, però si definisce importante soprattutto nelle giornate soleggiate, dove l’unica voglia che si ha è quella di respirare un po’ d’aria fresca e magari organizzare una giornata tra amici.

Gli ideatori del sito sito web di Stil Lamp, da noi interpellati in quanto esperti di illuminazione per interno ed esterno, ci raccontano che in una casa ricca di accessori e strutture, il giardino deve essere assolutamente all’altezza e non può mancare una illuminazione progettata ad hoc. Essa permetterà non solo di dare la luce giusta agli spazi ed agli arredi ma di sfruttare tutte le potenzialità delle zone all’aperto anche di notte.

Cosa mettere attorno alla piscina interrata?

La piscina interrata per essere realizzata è soggetta a dei permessi specifici da città a città. L’iter potrebbe essere impegnativo ma ne varrà sicuramente la pena, visto che diventerà il fiore all’occhiello della vostra casa.

Affinché il vostro giardino con piscina si presenti in modo accogliente è necessario tenere conto di vari fattori. Tra questi c’è il tipo di piscina (rettangolare, angolare o altre forme irregolari), il suo spazio interno ed esterno.

Ecco qualche consiglio per i vari tipi di piscina in maniera semplice, divertente e accogliente.

Se volessi un giardino moderno e la piscina fosse di forma irregolare o rettangolare, potresti optare per una pavimentazione in pietra oppure in legno, in cui potresti adattare facilmente un gazebo elegante, attrezzato, ben coperto e con dei divani e lettini prendisole.

È molto importante curare anche l’erba. Per dare l’idea di un luogo tropicale, il giardino potrebbe esser arredato con delle palme e delle piante ad HOC, affinché si possa richiamare istintivamente un contesto esotico.

Il green non è tutto uguale, motivo per cui per un risultato migliore suggeriamo di mettere delle piante verdi rigogliose. Ad esempio: banani, ficus e palme di vario tipo.

Concludiamo l’arredamento del giardino con gazebo, suggerendoti di mettere all’inizio le piante più alte vicino all’abitazione per poi mettere quelle più basse vicino alla piscina. Darai un tocco di classe e vivibilità in più.

Cosa mettere intorno a una piscina fuori terra?

Abbiamo appurato quanto sia divertente e coinvolgente provare ad arredare un giardino ampio con piscina. Ecco gli ultimi consigli per arredare un giardino con piscina da poter prendere in considerazione:

  • Adattare in varie zone del giardino, altre erbe aromatiche mediterranee come il timo o la lavanda;
  • Dare un tocco di colore all’ambiente aggiungendo grandi fioriere in plastica o in materiale riciclato.
  • Creare zone d’ombra per le giornate afose: non sempre in giardino si ha voglia di prendere sole. Dunque oltre al gazebo, valutare anche uno spazio più chiuso per quelle giornate in cui si ha voglia di “star fuori”, ma senza il sole che picchi in testa.

Quali controlli effettuare prima di utilizzare l’acqua del pozzo

Generalmente l’acqua è composta da più elementi, quella del pozzo, in particolare, potrebbe essere ricettacolo di agenti infestanti che la rendono impura e ne limitano la potabilità.

Prima di poter utilizzare l’acqua del pozzo anche se solo per irrigare il vostro giardino o l’orto, è necessario effettuare alcuni controlli. Vediamo quali.

Agenti inquinanti dell’acqua del pozzo

Prima di arrivare al pozzo, l’acqua percorre diversa strada, dove incontra vari agenti che, se inquinanti, potrebbero influenzare le sue caratteristiche microbiologiche e le proprietà chimico-fisiche.

In questi casi è opportuno agire con una corretta profilassi. Molto spesso a inquinare l’acqua del pozzo sono alcuni batteri, provenienti da infiltrazioni industriali ma anche agricole o umane.

I più comuni agenti inquinanti sono:

  • manganese e ferro;
  • magnesio e calcio
  • legionella;
  • batteri;
  • amianto;
  • sabbia, argilla, ruggine;
  • pesticidi;
  • impurità chimiche e industriali.

Se presenti, anche in misura lieve, potrebbero essere causa di rischi elevati per la salute umana o per gli animali, se l’acqua è utilizzata per il loro abbeveraggio (qui alcuni articoli di approfondimento per la cura dei vostri animali). Per rilevare la presenza di agenti inquinanti, esistono alcune modalità tecniche capaci di intervenire, limitando e ostacolando l’azione nociva.

Controlli preventivi per utilizzare l’acqua del pozzo

Poichè l’acqua del pozzo non è clorata e nemmeno sottoposta a monitoraggio frequente, come quella proveniente dall’acquedotto, potrebbe favorire lo sviuppo di colonie di batteri o essere inquinata con varie impurità.

Sono svariati i suoi utilizzi, sia privati sia pubblici e, per ognuno di essi, occorre mettere in atto una tipologia di prevenzione apposita, prima dell’uso.

In primo luogo l’acqua del pozzo serve per l’innaffiatura giardini e di orti: quella destinata a tale uso ha specifiche caratteristiche chimico-fisiche, a seconda del terreno da dove proviene.

Generalmente è essenziale conoscere il Ph dell’acqua, nonchè la sua durezza e le concentrazioni di minerali, sali e carbonati, dai quali dipenderà anche la tipologia delle coltivazioni agricole.

A tal proposito è importante procedere all’analisi dell’acqua, con cui si innaffieranno le proprie coltivazioni, almeno una volta prima di iniziare l’irrigazione.

Successivamente è necessario un frequente monitoraggio, con controlli periodici semestrali, in modo da assicurarsi che non ci siano rischi per la salute. Stesso discorso è quello riferito all’acqua del pozzo con destinazione abbeveraggio di animali e per riempire la piscina.

L’analisi dell’acqua avviene con il prelievo di un campione ma è sempre opportuno rivolgersi a professionisti del settore per controllarne i parametri previsti dalle normative.

Il Ministero della Salute, infatti, ha stabilito tramite decreto legislativo quali sono i valori di riferimento dell’acqua del pozzo a uso domestico, privato e pubblico, nonchè le procedure standard da applicare per un puntuale controllo.

Sono i laboratori autorizzati ad avere tutte le caratteristiche di controllo idonee, previste dalla legge e, tramite saggi di analisi e test specifici in laboratorio, vengono monitorati le misure microbiologiche, fisiche e chimiche.

Se volete essere sicuri della “bontà” della vostra acqua di pozzo vi suggeriamo di andare sul sito www.analisidottsteardo.it e richiedere di far analizzare la vostra acqua

Ci sono poi situazioni oggettive che richiedono una manutenzione preventiva, soprattutto se vanno ad alterare le caratteristiche dell’acqua che abbiamo indicato. Per cui è consigliabile far controllare l’acqua del pozzo in presenza di:

  • tubature di piombo oppure di rame vecchie;
  • impianti centralizzati;
  • addolcitori;
  • vasche di accumulo;
  • autoclavi;
  • bollitori.

Fonti

Salute.gov.it

Disclaimer:

Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante.